Quali sono le strategie marketing in Cina più adatte? Quali i settori sui cui puntare? Quali le difficoltà da superare? Di questo e molto altro si è parlato lo scorso 20 giugno a Biella, durante uno degli incontri della Fondazione Italia Cina per illustrare agli imprenditori locali le grandi opportunità che offre il mercato cinese.

Un evento durante il quale sono stati presentati i dati raccolti nel Rapporto Annuale la Cina nel 2017. Un’approfondita ricerca che analizza la situazione attuale e fornisce previsioni sul mercato cinese realizzato dal Centro Studi per l’impresa della Fondazione Italia Cina (CeSIF).

Una Cina oggi molto diversa da quella che forse molti conoscono.  In accordo al piano quinquennale varato dal Governo, il nuovo corso dell’economia cinese è orientato ai consumi e ai servizi a discapito di investimenti ed export.

La Cina è cambiata

Come sottolinea Alberto Rossi, responsabile del CeSIF e Marketing Manager della Fondazione Italia Cina, “la Cina non è più il paese delle copie. Se oggi il Pil non ha una crescita a doppia cifra è perché si sta puntando a un modello di economia più sostenibile.”

 

“L’obiettivo è di ridurre alcune criticità come debito e sovraccapacità produttiva. E puntare piuttosto su servizi, ambiente, qualità e boom dei consumi. Il target di crescita del Pil per il 2017 è del 6,5%. Un valore in linea con il traguardo che è stato posto entro il 2020, legato all’obiettivo di raddoppiare entro la fine del decennio il Pil pro capite rispetto ai livelli del 2010.

La Cina offre ancora molteplici opportunità per gli investitori italiani – precisa Alberto Rossi. Rispetto al passato richiede una maggiore conoscenza delle dinamiche settoriali e locali in vista dell’ingresso nel mercato. L’aumento dei costi, la scarsità di risorse umane e il protezionismo porranno una seria sfida alla redditività delle imprese straniere in Cina.

 

 

In quest’ottica è possibile identificare due dinamiche principali per chi è intenzionato a confrontarsi con il mercato cinese:

  • la costante crescita dei consumi trainata dall’urbanizzazione che apre opportunità di retail sia in settori a basso costo sia nei comparti del lusso. A patto però di calibrare bene le modalità di accesso al mercato, di posizionamento e di distribuzione.
  • la crescita del livello tecnologico della produzione industriale cinese, una circostanza che richiederà nel breve periodo competenze e conoscenze e che aprirà importanti nicchie nella componentistica meccanica.

Marketing in Cina: serve un nuovo approccio

 

Detto che la Cina ha cambiato modello economico, diverse devono essere anche l’approccio e le strategie marketing in Cina messe in campo dalle aziende italiane che ambiscono a un posto in un mercato internazionale.

Come sottolinea Barbara Carini, Strategic Relationship Manager di Red Doors specializzata nel mercato cinese, “ora più che mai, in un Paese che punta ad alti standard qualitativi, al raggiungimento di un primato tecnologico, al miglioramento delle proprie condizioni ambientali e che esige da consumatore una comunicazione tailorizzata e un aftersales presente e reattivo, le modalità e l’approccio devono cambiare e affinarsi.

Barbara Carini, Strategic Relationship Manager di Red Doors, intervistata all’evento di Biella.

L’indagine del CeSIF sulle criticità che le imprese italiane devono affrontare affacciandosi al mercato cinese, dimostra che le differenze culturali e linguistiche e la loro gestione rientrano nelle prime tre categorie di difficoltà di maggior rilievo – sottolinea Barbara Carini.”

La cross-cultural business communication quindi diventa di vitale importanza. E deve essere il minimo comune denominatore delle attività delle imprese online e offline. Deve essere praticata appoggiandosi a professionisti del settore e appresa tramite specifici corsi di formazione.”

Digital è la parola chiave per la comunicazione

 

Con poco meno di 1,4 miliardi di abitanti e oltre 730 milioni di persone che accedono regolarmente a internet, la Cina è il paese con il più alto numero di utenti web al mondo. In pratica, un cinese su due naviga, chatta, si informa e finalizza acquisti online attraverso il proprio computer o dispositivo mobile. Un aspetto fondamentale per tutte le aziende che vogliono promuovere il proprio brand o prodotti in Cina.

Come ha sottolineato Emanuele Vitali, Direttore Commerciale di East Media, in occasione dell’intervento a Biella  “i consumatori cinesi nel processo di scelta e di acquisto trovano i principali touchpoint con le aziende nel web: sito internet, social network e KOL (Key Opinion Leader).

Emanuele Vitali, Direttore Commerciale di East Media (primo da sinistra), durante il suo intervento all’evento di Biella.

Fondamentale per un’azienda è però farsi trovare sui canali utilizzati dagli utenti cinesi. Facebook e Google, in Cina cedono strada a piattaforme locali.  WeChat, per esempio, è il principale social network cinese: conta oltre 800 milioni di utenti attivi.  Weibo è l’equivalente di Twitter. Ma è ancora più evoluto e con maggiori funzioni. Baidu, invece, è il primo motore di ricerca cinese. E’ qui che un sito web deve essere ben indicizzato per essere visibili oltre la Grande Muraglia.

Bisogna poi considerare – precisa Emanuele Vitali – che i consumatori cinesi sono diffidenti. Diventa quindi fondamentale per un’azienda farsi trovare su diversi canali per rassicurare il potenziale cliente. Una buona strategia è quella per esempio di veicolare il proprio messaggio non solo su Weibo e WeChat. Ma sfruttare pure blogger e KOL dato che in Cina hanno maggiore credibilità che in Italia.

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About Federico

Un giornalista con la passione per il marketing. O forse, come sostengono in tanti, un marketer prestato al giornalismo. Punti di vista.

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