Nel 2013 sono stati 97 milioni i cittadini della Repubblica Popolare Cinese in viaggio nel mondo, ben 14 milioni più dell’anno precedente. E, a sentire gli albergatori di 28 paesi – inclusa l’Italia – il flusso di ospiti cinesi sarà uno dei fattori che maggiormente incideranno sul business del 36% di essi nei prossimi due anni. Alla crescita dell’outgoing cinese stanno contribuendo diversi elementi: la ricchezza della nuova classe media in ascesa, il cambiamento culturale che vede aumentare il numero dei viaggiatori abituali, le condizioni meno rigide per il rilascio dei visti e il miglioramento delle infrastrutture locali, soprattutto aeroportuali.

Nel 2013 sono stati 97 milioni i cittadini della Repubblica Popolare Cinese in viaggio nel mondo, ben 14 milioni più dell’anno precedente. E, a sentire gli albergatori di 28 paesi – inclusa l’Italia – il flusso di ospiti cinesi sarà uno dei fattori che maggiormente incideranno sul business del 36% di essi nei prossimi due anni. Alla crescita dell’outgoing cinese stanno contribuendo diversi elementi: la ricchezza della nuova classe media in ascesa, il cambiamento culturale che vede aumentare il numero dei viaggiatori abituali, le condizioni meno rigide per il rilascio dei visti e il miglioramento delle infrastrutture locali, soprattutto aeroportuali.

Secondo il Chinese International Travel Monitor (CITM) di Hotels.com la tecnologia è divenuta un fattore determinante nei processi decisionali dei viaggiatori cinesi: la Cina ha chiuso il 2013 con 618 milioni di utenti attivi in rete, con una penetrazione di Internet in crescita del 45,8%; di questi, 500 milioni accedono al web tramite mobile e più del 90% ha un proprio profilo sui social media. Il Monitor, che è basato su interviste a 3mila viaggiatori cinesi e 3mila albergatori in tutto il mondo, indaga l’evoluzione dei comportamenti di viaggio dei cittadini cinesi; l’edizione 2014 ha rilevato che più della metà dei viaggiatori intervistati prenota gli alberghi tramite web o applicazioni per mobile, e che quasi la metà utilizza i siti di prenotazioni di hotel e legge le relative recensioni per organizzare il proprio itinerario. Un terzo, infine, controlla le informazioni veicolate tramite i social media.

La tipologia di albergo preferita
Quando fuori dal proprio paese, il 57% dei viaggiatori cinesi sceglie alberghi a 3 o 4 stelle, mentre il 17% opta per le 5 stelle e il 7% per i resort all inclusive. La classificazione in stelle, insieme ai servizi e alle dotazioni, è il principale fattore di scelta di un albergo: secondo il Monitor la reputazione del brand della struttura e il prezzo della camera sono fattori meno rilevanti. Il 43% degli intervistati predilige inoltre alberghi caratteristici del luogo, anche se sale il gradimento per gli hotel delle catene internazionali. Solo l’11% dei cinesi cerca strutture in stile o a conduzione cinese: lo fanno più gli uomini delle donne e più gli over 55 dei giovani, ma complessivamente il 19% del campione dichiara di preferire un albergo che, qualunque ne sia lo stile o la conduzione, offra servizi pensati espressamente per gli ospiti cinesi.

Cosa comprano in hotel e cosa vogliono trovarci
Le 2 voci per cui gli ospiti cinesi dichiarano di spendere di più in hotel sono il ristorante e il servizio in camera; secondo gli albergatori, anche il bar e il minibar in camera costituiscono voci di spesa significative, addirittura superiori a quelle legate al cibo. Fra le facilities ritenute più importanti in albergo ci sono il ristorante interno (55% degli intervistati), il business centre (25%) e i negozi (18%). Nonostante poco interessati allo sport quando lontani da casa, il 17% dei viaggiatori cinesi esprime comunque una preferenza per la piscina e il 16% per la presenza della palestra interna.

Per i viaggiatori cinesi i servizi più importanti che un albergo può offrire sono il wi-fi gratuito, la possibilità di pagare con carta di credito di China Union Pay o Alipay e la presenza di staff che parla la loro lingua. Secondo gli albergatori, invece, i servizi che i clienti cinesi richiedono più frequentemente vedono al primo posto il wi-fi gratuito, seguito dal bollitore per l’acqua come dotazione della camera e dalla possibilità di soggornare in camere per fumatori. Il 17% dei viaggiatori cinesi, dicono gli albergatori, richiede programmi tv cinesi, e un’eguale percentuale vuole guide e materiali turistici disponibili nella propria lingua.

L’Italia non è fra le destinazioni più desiderate, ma è fra quelle più visitate
Il Monitor di Hotels.com rileva che i viaggiatori cinesi preferiscono scoprire destinazioni internazionali nuove invece che tornare in luoghi che hanno già visitato. Interessante notare che il 75% degli intervistati ha espresso il desiderio di recarsi in Europa nei prossimi 12 mesi; a livello di singoli paesi quello più “desiderato” è l’Australia, seguita da Francia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Svizzera. Seguono il Canada, il Regno Unito, Singapore, Hong Kong e la Germania. L’Italia non figura nella top ten delle destinazioni più desiderate, forse perché già visitata: la classifica delle destinazioni dove i viaggiatori intervistati si sono già recati vede infatti gli Stati Uniti al primo posto e poi Hong King, Thailandia, Giappone, Francia, Regno Unito, Italia (al 7° posto), Corea del Sud, Taiwan e Malesia.

Le destinazioni considerate più accoglienti 
Fra le destinazioni già visitate, i turisti cinesi hanno dichiarato che quella più accogliente, cioè che maggiormente ha risposto alle loro esigenze, è l’Australia. Al secondo posto Singapore e al terzo, inaspettatamente, la Francia. Poi ci sono Nuova Zelanda, Corea, Hong Kong, Stati Uniti, Taiwan, Canada, Regno Unito e Germania: anche in questa classica l’Italia non figura, a conferma l’ospitalità italiana, non solo alberghiera, ha ancora parecchia strada da fare per guadagnarsi il consenso dei viaggiatori cinesi.

Il principale fattore che determina la scelta della destinazione è il livello di sicurezza personale: paesi poco sicuri, anche a causa di turbolenze politiche, vengono scartati a priori dai viaggiatori cinesi. Il secondo fattore di scelta è la presenza di siti storici e monumentali, mentre il terzo è l’offerta gastronomica. Il rapporto qualità/prezzo è soltanto al quarto posto, mentre sale il gradimento per le opportunità di shopping, che per il 23% degli intervistati contribuiscono a orientare la decisione in merito alla meta del viaggio.

Articolo estrapolato da : ventreport.it

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