Per definizione, le criptovalute (o criptomonete) sono risorse digitali paritarie e decentralizzate. Ciò significa che le criptovalute utilizzano tecnologie di tipo peer-to-peer (p2p) su reti i cui nodi risultano costituiti da computer di utenti, situati potenzialmente in tutto il mondo. A causa di ciò, attualmente non c’è alcuna autorità centrale che controlla le monete digitali. In questo modo le criptovalute sfuggono ai normali sistemi di pagamento tradizionali. Tale controllo decentralizzato funziona attraverso una tecnologia di contabilità detta blockchain, che funge da database di transazioni finanziarie pubbliche.

Lo scorso anno, le criptovalute hanno affrontato non pochi ostacoli nel loro percorso di sviluppo e diffusione a livello globale. Tuttavia, alcuni governi hanno introdotto regolamentazioni favorevoli allo scambio economico utilizzando queste monete digitali. Diverse giurisdizioni hanno, infatti, adottato criptovalute come Bitcoin (BTC) e altri strumenti crypto (si definiscono AltCoin o Alternative Coin tutte le monete alternative a quella originale). Ma vediamo nel nostro caso specifico come si comportano Cina e Russia di fronte a questa innovazione digitale della moneta. Entrambi i Paesi sono infatti all’avanguardia su molti temi che riguardano l’innovazione digitale.

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Le criptovalute in Cina

Guardando all’aspetto cronologico la Cina già da tempo si è rivelata attiva su questo tema, investendo nello sviluppo di una forma di moneta digitale. Lo Yuan digitale, anche detto Yuan Chain Coin (YCC) o anche E-Yuan, nasce infatti già nel 2014. Tuttavia solo a metà 2021 le autorità della Banca Centrale Cinese (PBC o PBOC, in cinese 中国人民银行 Zhōngguó Rénmín Yínháng) hanno finalmente deciso di portare avanti e ampliare i servizi relativi a questa moneta. Questo perché, in vista della Olimpiadi di Pechino 2022, l’afflusso di cittadini e visitatori stranieri ha richiesto uno strumento in più oltre alla cartamoneta. 

Cos’è lo Yuan digitale?

Lo Yuan digitale è una valuta digitale che ha il supporto della Banca Centrale Cinese. Essa è nata con il nome ufficiale CBCD, acronimo di Central Bank Digital Currency, poi ribattezzata in gergo Yuan Digitale. La sua creazione si inserisce all’interno di un ampio progetto attraverso il quale lo Stato cinese ha iniziato un progressivo processo di sostituzione del denaro contante con la moneta digitale per controllare l’emissione di denaro a livello nazionale. Lo Yuan digitale può dunque essere definito come una criptovaluta di Stato regolata dall’autorità cinese.

Va specificato che lo Yuan digitale è diverso rispetto alle altre criptovalute attualmente in circolazione. La sua caratteristica principale è infatti che la sua conversione e il suo valore sono equivalenti al denaro fisico, evitando così la volatilità tipica di una criptovaluta. Di conseguenza, lo Yuan digitale non è una criptovaluta in senso stretto, infatti non rispetta a pieno la definizione accennata prima. È, piuttosto, una moneta digitale statale e controllata dalla Banca Centrale Cinese.

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Come funziona la criptovaluta cinese

Anche lo Yuan digitale cinese è sottomesso alla tecnologia blockchain, anche se è in grado di crearsi regole autonome. Alla base del suo funzionamento c’è una struttura divisa in livelli, secondo uno schema piramidale:

  1. al vertice troviamo la Banca Centrale Cinese. Il suo scopo è quello di erogare la moneta alle altre banche che si trovano ai livelli inferiori;
  2. al secondo livello troviamo le principali banche cinesi e due sistemi bancari online, ovvero WeBank e MYBank;
  3. al terzo livello si posizionano altre banche e fornitori che forniscono servizi di pagamento o di altro genere ai titolari della valuta digitale;
  4. alla base della piramide abbiamo poi gli utenti finali, coloro che usano la moneta nelle operazioni di tutti i giorni.

L’ultimo punto della piramide fa sorgere una domanda spontanea: come si possono effettuare pagamenti tramite gli Yuan digitali? La risposta a questa domanda è, in realtà, molto facile. Per poter usufruire dell’erogazione della valuta, gli utenti devono creare un proprio portafoglio digitale tramite la propria banca. Questo viene aggiunto automaticamente al proprio conto corrente, di cui sono già intestatari. Così facendo gli Yuan fisici vengono trasferiti dal proprio conto bancario al portafoglio digitale, poi convertiti in Yuan digitali ed infine usati per effettuare qualsiasi tipo di pagamento.

Perciò, quando un utente desidera effettuare un acquisto tutto ciò di cui ha bisogno è il proprio smartphone, la moneta digitale del proprio portafoglio digitale e un codice QR. Il codice QR è fondamentale poiché consente il pagamento in tempo reale e costituisce uno dei sistemi principali per lo scambio di moneta digitale. Dati questi elementi, tutti sono in grado di utilizzare lo Yuan digitale, sia cittadini cinesi che stranieri.

WeChat e Alipay

Visto quanto spiegato sopra possiamo dire che oggi in Cina lo Yuan digitale è già a portata di smartphone. Infatti basta avere un account WeChat corredato di WeChat Wallet e il gioco è fatto. Tuttavia WeChat non è l’unico metodo di pagamento possibile. Anche Alipay riscuote un discreto successo, e il sistema di funzionamento è pressoché identico a quello di WeChat. Chi utilizza WeChat Wallet o Alipay sa bene quanto sia facile e veloce comprare un biglietto della metropolitana, pagare una cena o restituire dei soldi a un amico con un semplice tocco sullo schermo dello smartphone. Gli utenti cinesi che si servono di questi due sistemi di pagamento sono quindi già instradati all’utilizzo di soluzioni digitali per effettuare ogni tipo di pagamento.

Ma perché lo Yuan digitale è tanto importante? Come è evidente, si tratta di una criptovaluta unica nel suo genere, con regole tutte sue. Inoltre, non va dimenticato che dal 2021 è l’unica criptovaluta considerata legale dal governo cinese. Viene dunque vista dallo Stato come un mezzo per tracciare i pagamenti in tempo reale, ridurre le frodi e le insolvenze e mantenere alto il controllo della Banca Centrale Cinese sui movimenti di denaro. Ciò garantisce a Pechino un’ulteriore garanzia di stabilità e sicurezza e al tempo stesso prospetta alle aziende una soluzione unitaria per quando vorranno (o dovranno) adeguarsi a questo nuovo sistema di pagamento per supportare le proprie vendite online.

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Le criptovalute in Russia

Anche la Russia non è esente da questo fenomeno digitale difficile da ignorare. Al tempo stesso mantiene una serie di particolarità sul tema delle criptovalute che è il caso di sapere nel caso in cui ci si voglia approcciare a questo mondo. In linea con la Cina, infatti, anche la Banca Centrale Russa ha confermato la sua volontà di vietare completamente le criptovalute nel Paese. D’altra parte ha proposto il lancio di un’interessante alternativa: il Rublo Digitale. La criptovaluta del Cremlino ha lo status di valuta legale e il suo scopo è quello di facilitare i pagamenti economici rendendoli più affidabili. Inoltre è in grado di creare nuove opportunità per i cittadini, le imprese e lo stato russo.

Cos’è il Rublo digitale?

Il prototipo del Rublo digitale è stato completato a dicembre 2021, mentre i primi test sono partiti da gennaio 2022. Altri test si svolgeranno in più fasi nell’arco dei mesi successivi con l’obiettivo di stabilire una tabella di marcia per la arrivare alla versione finale del Rublo digitale. Il progetto mira a creare nuove infrastrutture per migliorare la disponibilità di soluzioni di pagamento e per ridurre i costi per le famiglie e per le imprese. Infatti uno dei primi test effettuati è stata proprio la transazione tra i singoli portafogli di normali consumatori. 

Come funziona la criptovaluta russa

Ma in che modo sarà possibile effettuare pagamenti digitali con il Rublo? Anche qui, come in Cina, c’è bisogno di un portafoglio digitale. Innanzitutto, le banche russe devono collegare i propri sistemi alla cosiddetta piattaforma CBDC (acronimo che, come abbiamo visto sopra, sta per Central Bank Digital Currency). In questo modo è possibile utilizzare i Rubli digitali per tutti i clienti che utilizzano applicazioni di mobile banking. In secondo luogo, la Banca Centrale Russa ha spiegato che gli utenti saranno in grado di aprire un portafoglio di rubli digitali tramite l’App e scambiare la normale valuta dal proprio conto bancario con rubli digitali, quindi effettuare una vera e propria conversione tra le due monete. I piani futuri dopo queste prime due fasi dello sviluppo del progetto includono poi anche l’abilitazione a transazioni offline e la possibilità per i non residenti in Russia di utilizzare il rublo digitale.

Prospettive future per le vendite online

Guardando al futuro è facile immaginare che molte grandi istituzioni finanziarie inizieranno a lanciare le proprie criptovalute, che potranno essere utilizzate per effettuare pagamenti in tutto il Paese. La digitalizzazione rafforzerà ulteriormente la sicurezza e la stabilità della valuta nazionale, e garantirà un’esecuzione più sicura e veloce dei pagamenti. Questo avrà un influsso positivo anche su tutto il mondo delle vendite online, ancora più facili e immediate per gli utenti rispetto a prima.

Detto questo, cosa possiamo aspettarci dalle aziende? Guardando agli aspetti più pratici alcuni marchi hanno già deciso di accettare le criptovalute come metodo di pagamento online. È il caso di Philipp Plein, che dal suo sito plein.com fa sapere di accettare pagamenti in 24 criptovalute differenti per gli acquisti effettuati sia nelle boutique di paesi selezionati che tramite il loro sito online. Ciò rende Philipp Plein il primo marchio di lusso di moda streetwear ad accettare la criptovaluta come opzione di pagamento ufficiale. E non è difficile immaginarsi che saranno sempre più i brand a seguirne l’esempio, adattandosi alle criptovalute più utilizzate nei mercati di loro maggiore interesse.


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