Oggi il mondo delle piattaforme e-commerce cross-border in Cina è aperto più che mai ai brand stranieri che vogliono vendere Oltre Muraglia. Grazie a delle linee guida più precise rispetto al passato e a una crescita costante delle dimensioni del settore, nel corso degli ultimi anni il commercio elettronico cross-border cinese è infatti entrato nel suo periodo di maturità. Tuttavia non va dimenticato che la Cina aveva già iniziato a creare un sistema di commercio cross-border già nel 2015 a Hangzhou, nella provincia dello Zhejiang, con l’intenzione di digitalizzare sempre più i suoi canali commerciali. 

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I numeri e i trend del cross-border

Dunque, per poter vendere in Cina, un’azienda ha bisogno di una piattaforma, detta anche marketplace, a cui appoggiarsi per la creazione del proprio “negozio” online. Anche se non si escludono casi di siti e-commerce indipendenti gestiti dalle aziende stesse, più della metà del mercato online è ancora detenuto dai marketplace. Questi restano il modo principale per i marchi stranieri di vendere i loro prodotti in Cina. Seppure questo risulta essere un modo molto competitivo di vendita per i marchi stranieri in Cina, negli ultimi anni si è registrato una crescita che non ha precedenti. Nonostante l’impatto della pandemia COVID-19 sullo sviluppo economico globale negli ultimi due anni, sono stati evidenziati grossi vantaggi nell’e-commerce cross-border in Cina. Anzi, è proprio a causa della pandemia che questa tendenza è stata accelerata.

Il volume del fatturato delle piattaforme e-commerce cross-border in Cina è aumentato di dieci volte negli ultimi cinque anni. Nel 2020 l’e-commerce cross-border in Cina ha registrato un 20% in più su base annua. E solo nel 2021 le importazioni e le esportazioni di e-commerce cross-border cinesi sono aumentate del 15% su base annua fino a raggiungere il valore 1,98 trilioni di RMB, con le relative zone pilota che svolgono un ruolo significativo nello stimolare la crescita. Il trend dimostra dunque una forte capacità di aumentare di anno in anno. Ma anche altri dati parlano a favore dell’e-commerce cross-border in Cina. Grazie all’aumento di utenti attivi in Internet si è evidenziato come i consumatori cinesi si affidino naturalmente alle piattaforme e-commerce in Cina per acquistare i prodotti di brand stranieri di luxury.

I consumatori cinesi, soprattutto Millannials e Gen Zers, desiderano sempre più beni di lusso esclusivi. L’alta qualità, di solito, si riferisce a beni importati, che aggiungono il tocco di lusso a un articolo. Le categorie di prodotti esteri più ricercati sono:

– Cosmetics & beauty products

– Baby products 

– Food & beverage

– Fashion & jewelry (luxury brands)

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I vantaggi dell’e-commerce cross-border in Cina

Recentemente il governo cinese ha compiuto un grande sforzo per semplificare i processi che regolano l’e-commerce cross-border, impostando procedure più facili da seguire per le aziende. In questo modo le vendite online tramite questo modello sono aumentate. Una pratica che si è rivelata molto utile per velocizzare i processi è quella di basarsi sulle dogane cinesi. Queste, infatti, sono particolarmente allettanti per i loro costi contenuti, per la loro praticità e per la riduzione dei costi fiscali che una vendita cross-border porta con sé. Negli anni si sono create delle vere e proprie zone pilota in cui il governo fornisce una varietà di servizi commerciali che vanno dalla logistica, ai pagamenti, all’adeguamento legale, alla tassazione e allo sdoganamento per facilitare le attività di e-commerce cross-border delle imprese. Ad oggi in Cina si contano 132 zone pilota situate in tutto il territorio, dalle zone centrali industriali fino a quelle costiere. 

Caratteristiche degli e-commerce cross-border in Cina

Attuando una strategia di e-commerce cross-border il prodotto non viene stoccato in Cina, ma si trova al di fuor dei confini del Paese. È possibile venderlo ai consumatori locali utilizzando specifiche piattaforme dedicate, quali Tmall Global e JD Worldwide. I punti a vantaggio di questa scelta sono dunque che non è necessaria una presenza fisica o legale dell’azienda in Cina e gli stock in loco non sono necessari. Invece i punti a sfavore riguardano tempi di spedizione più lunghi e una gestione dei resi meno efficiente rispetto ai marketplace domestic.

Se invece si attua una strategia di e-commerce domestic il prodotto deve trovarsi già in Cina. L’azienda deve dunque possedere un magazzino e tutta una serie di permessi, licenze e legal entity in loco per essere presente sul territorio. Tra i pro troviamo i tempi di spedizione più veloci e il management dei resi più efficiente. In questo caso la piattaforma più indicata per la vendita online è sicuramente Tmall.com.

Le piattaforme cross-border in Cina per il 2022

Come dovrebbero i marchi stranieri scegliere i marketplace più adatti per loro? Per rispondere a questa domanda ecco una classifica delle migliori piattaforme di e-commerce cross-border in Cina del 2022.

1. Tmall Global: Tmall Global è la piattaforma cross-border B2C di Alibaba Group, uno dei leader dell’e-commerce internazionale. Si attesta come il più grande marketplace cross-border per i marchi stranieri. I prodotti messi in offerta sulla piattaforma sono stoccati nelle free trade zones cinesi o direttamente nel paese di origine dell’azienda. In questo modo Tmall Global si posiziona come marketplace che offre i migliori marchi stranieri con prodotti di alta qualità. Suo scopo è quello di soddisfare le esigenze dei consumatori cinesi, sfruttando il loro alto potenziale di spesa. Ecco dunque cosa si aspettano i clienti da Tmall Global: rapido e diretto accesso ai marchi esteri e ai loro cataloghi.

Homepage di Tmall Global. Fonte: Tmall Global.

2. JD Worldwide: Lanciato nel 2015, JD Worldwide è il secondo marketplace B2C più grande in Cina. Poiché il principale stakeholder di JD è Tencent (società madre di piattaforme come WeChat e QQ) i prodotti in offerta su JD vengono visualizzati su WeChat e possono essere acquistati direttamente da WeChat Pay. JD Worldwide ospita 20.000 brand diversi, divisi per categorie le quali spaziano dalla nutrizione e assistenza sanitaria, agli elettrodomestici e agli articoli relativi all’auto. JD Worldwide è suddiviso in più “padiglioni” nazionali e regionali.

Homepage di JD Global. Fonte: JD Global.

Homepage di JD Worldwide. Fonte: JD Worldwide.

3. VIP International: VIP International è il terzo e-commerce cross-border più grande in Cina. Lanciato nel 2014, si specializza nella vendita online di prodotti scontati. Ultimamente però ci sono stati diversi segnali che indicano che questo e-commerce cross-border sta perdendo la sua posizione prioritaria. Sembrerebbe infatti che il collegamento alla sezione cross-border non sia più presente sul marketplace locale VIP.com.

Homepage di VIP International. Fonte: VIP International.

4. Xiaohongshu: Fondato nel 2013 come App basata sulle recensioni dei prodotti da parte degli utenti. Oggi si è trasformato in quello che può essere definito un “Instagram cinese”, grazie alla presentazione dei prodotti attraverso foto o video. Pur non essendo nato come vero e proprio marketplace, Xiaohongshu ha attivato la funzionalità di e-commerce, diventando una delle principali realtà per il social commerce in Cina. Il suo “braccio” cross-border si chiama RED Mall. Su di esso è possibile vendere prodotti internazionali direttamente agli utenti cinesi, con un focus particolare sulle categorie di moda e cosmetica. L’acquisto avviene direttamente dai profili dei brand stranieri, cliccando il tag dei prodotti visualizzati nei post dell’account.

Homepage di Xiaohongshu. Fonte: Xiaohongshu.

5. Kaola: Fondata in origine da NetEase, lo scopo iniziale di Kaola era quello di permettere agli utenti di acquistare e vendere i prodotti stranieri da sé. Tuttavia, in seguito, Kaola ha permesso ai venditori di creare veri e propri negozi online, diventando a tutti gli effetti un e-commerce cross-border. Nel 2019 Alibaba (proprietario di Tamll e Tmall Global) ha acquistato Kaola per un valore di 2 miliardi di dollari, rendendola a tutti gli effetti un asset del suo ecosistema e-commerce. Dunque oggi Kaola è una piattaforma “sorella” di Tmall Global.

Homepage di Kaola. Fonte: Kaola.

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In conclusione, possiamo confermare che la crescita dell’e-commerce cross-border in Cina sia destinata a proseguire nel prossimo futuro e a portare nuove occasioni di business alle aziende straniere. Questo grazie soprattutto ai numerosi vantaggi che di recente ha proposto il governo cinese per aiutare tutti i brand internazionali che vogliono vendere i loro prodotti in Cina. Non resta dunque che approcciarsi al panorama digitale, scoprire quali sono le principali piattaforme a disposizione e scegliere la più adatta per la propria azienda!


Per comprendere al meglio come poter vendere i tuoi prodotti online sul secondo mercato al mondo, scarica il nostro report su Tmall e Tmall Global! Troverai tutto ciò che devi sapere sulle due maggiori piattaforme e-commerce cinesi.


Clicca sull’immagine per scaricare il report su Tmall e Tmall Global:

Tmall e-commerce cina

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