Che la cucina sia un vanto dell’Italia in tutto il mondo non è certo una sorpresa.  Lo è scoprire che uno dei settori più forti del Made in Italy abbia una scarsa penetrazione nel mercato con la più alta richiesta di prodotti di qualità: la Cina. Con una previsione di crescita del mercato interno del food a 60 miliardi di dollari entro il 2020, appare chiaro che le aziende italiane hanno ancora una grande opportunità da cogliere. Specialmente se si osserva quanto fatto da altri Paesi: secondo i dati riportati da un recente report di Banca Unicredit, sulle tavole dei cinesi oggi arrivano più facilmente prodotti francesi e tedeschi: la fetta di export in Cina del settore food italiano si ferma infatti all’1,3% contro il 6% dei cugini d’Oltralpe.

Che le aziende italiane abbiano grandi opportunità nei settori food & beverage lo sottolineano anche una ricerca condotta da Sace, gruppo assicurativo-finanziario attivo nell’export credit, e l’indagine China Consumer Report 2016 di McKinsey&Company: con una classe media in crescita, in Cina ci sono 30 milioni di consumatori ad alto reddito interessati a prodotti alimentari lavorati di alta qualità (mangiare e vivere sano è diventata una priorità dei cinesi). Oggi i principali prodotti italiani importati oltre la Grande Muraglia sono vino (23%), cioccolato (22%) e prodotti da forno (10%). Più staccato, ma con ampi margini di crescita è l’olio di oliva: attualmente rappresenta solo il 7% dei prodotti alimentari esportati in Cina, ma l’Italia è il secondo Paese alle spalle della Spagna.

Se in Cina il settore dell’abbigliamento ha saputo ritagliarsi i giusti spazi, per quello legato al food la strada è ancora lunga e bisogna continuare sulla traccia lasciata da Expo Milano 2015. Ma quali sono le strategie che le aziende italiane devono mettere in campo per avere successo in Cina? Innanzitutto devono raggiungere i consumatori utilizzando il canale di promozione più diffuso: il web. Con oltre 680 milioni di cinesi che accedono regolarmente a internet, la Cina è il Paese con il più alto numero di utenti web. In pratica, un cinese su due naviga, chatta, si informa e finalizza acquista online. Diversi sono però i canali utilizzati: in Cina Facebook e Google cedono il posto a social network locali come WeChat e Weibo e a Baidu per i motori di ricerca.

Strumenti diversi da quelli utilizzati in Occidente, che devono trasmettere anche messaggi differenti nella forma e nei contenuti per essere allineati alla cultura locale. Come sottolinea Emanuele Vitali, Marketing Manager di East Media, “ci sono argomenti più o meno sensibili e i cinesi hanno un diverso tipo di umorismo. Rispetto al mercato italiano ed europeo, in Cina gli utenti sono più interessati allo story telling, al brand dell’azienda che non alle caratteristiche del prodotto. E differenti sono anche i gusti nei colori e nello stile: i cinesi prediligono una certa vivacità grafica e una maggiore ricchezza di contenuti”.

Strategie di comunicazione che devono tenere conto anche di un altro aspetto: le abitudini dei consumatori cinesi. Un punto chiave secondo Mauro Comendulli, Asian Digital Strategist di East Media: “i consumatori cinesi sono diffidenti, prima di procedere a un acquisto si informano, fanno verifiche e confronti. Per un’azienda è quindi assolutamente fondamentale farsi trovare dove i possibili clienti andranno a cercare le informazioni, ovvero: sito web, social network e key opinion leader. Se la strategia marketing prevede la presenza su una piattaforma e-commerce (la Cina è il primo mercato al mondo per vendite online, ndr) per ottenere risultati soddisfacenti è fondamentale che ci si siano diversi punti di contatto con le aziende”.

La promozione sui canali appropriati con un messaggio idoneo al contesto sociale cinese è il primo passo che le aziende italiane interessate a estendere il proprio business in Cina devono compiere per posizionarsi in un mercato in espansione ma altamente competitivo. Per conoscere tutti gli aspetti legati alla comunicazione in Cina e approfondire nel dettaglio i diversi canali digitali potete leggere e scaricare (gratis in formato PDF) l’estratto “Il boom del settore digitale” del Rapporto Annuale “La Cina nel 2016” della Fondazione Italia Cina. Inoltre per restare sempre aggiornati sulle ultime novità vi invitiamo a iscrivervi alla nostra NEWSLETTER.

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