Le aspettative erano alte e non sono state smentite: il primo Salone del Mobile.Milano Shanghai è stato un successo.

Secondo gli organizzatori, dal 19 al 21 novembre scorsi sono state oltre 20.750 le presenze al Shanghai Exhibition Center. Un evento che ha mostrato in Cina il meglio della produzione del Made in Italy dell’arredo e del design e permesso alle Aziende italiane di confrontarsi direttamente con un mercato dalle grandi opportunità, seppur altamente competitivo con dinamiche molto diverse che richiedono di essere approcciato nella maniera corretta.

– LEGGI L’APPRFONDIMENTO: COME VENDERE I MOBILI ITALIANI IN CINA –

Un Salone che ha gettato le basi per un nuovo ponte commerciale e culturale tra l’Italia e la Cina dal quale ci si attendono rapidi sviluppi nel breve e medio periodo. Specialmente alla luce del fatto che il Salone del Mobile.Milano Shanghai non è stata una semplice esposizione della produzione italiana, ma anche una tre giorni di scambio culturale e relazioni, dove sono emersi alcuni punti sui quali le Aziende italiane devono investire per riuscire a promuoversi in maniera realmente efficace.

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Presentazione ufficiale del Salone del Mobile Milano a Shangai

Come sottolinea Ilaria Niccoli, brand consultant di East Media e Project Leader di IDI (Italian Designed Innovation) “il design italiano ha un approccio poetico che emerge dalla cultura umanistica intrinsecamente e imprescindibilmente legata al nostro sapere. Oltre a puntare sulla maestria e qualità manifatturiera, per avere successo in Cina le Aziende italiane dovrebbero sottolineare quanto la cultura del progetto guidi e renda unico il loro prodotto, differenziandolo, ad esempio, da quello inglese, nord europeo o coreano”.

In occasione del Salone del Mobile.Milano Shanghai molte aziende hanno presentato dei prodotti in linea con la cultura locale. In particolare tavoli rotondi (a volte girevoli) vicini alla cultura e usanze cinesi. Mentre differente è stato l’approccio a livello di comunicazione: alcune hanno evidenziato l’italianità, come Edra che ha rivestito lo spazio con immagini rinascimentali. Altre, come Kohro, hanno preferito puntare sull’ambientazione dei propri prodotti su sfondi tipicamente cinesi.

In molti casi, però, si è avvertita la sensazione che ci fosse un generale timore di essere copiati. “Molte Aziendeprecisa Ilaria Niccolihanno proposto pezzi classici in linea con i gusti cinesi, spesso mantenendo un basso profilo, senza alcuna innovazione, né dal punto di vista di prodotti presentati né tanto meno di allestimenti. Forse il freno è stato il timore di essere copiati, ed è un vero peccato perché così facendo non hanno potuto mostrare completamente le proprie potenzialità. Tuttavia, il fruitore che acquista il design Made in Italy non è lo stesso che si accontenterebbe di una copia di scarsa qualità”.

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La pagina iniziale dell’account ufficiale del Salone del Mobile.Milano Shanghai su WeChat

IMPORTANTE LAVORARE ONLINE E SULLA BRAND AWARENESS

Un timore che può essere superato lavorando sulla brand awareness e informando i consumatori cinesi con una mirata strategia di comunicazione che miri al posizionamento adeguato sul mercato, una comunicazione che deve passare necessariamente anche per i canali digitali.

La Cina è il Paese con il più alto numero di utenti digitali (oltre 700 milioni) e come evidenziano gli studi condotti da McKinsey & Company, i consumatori cinesi di lusso nel processo di scelta e di acquisto trovano 3 dei 5 principali punti di contatto con le Aziende nel mondo digital: sito web, social network e key opinion leader (KOL) locali. Ricordiamo che i più popolari social network occidentali come Facebook e Twitter in Cina lasciano il posto ad avanzate ed usatissime piattaforme locali come Weibo e WeChat. Mentre gli influencer come i KOL godono di un seguito e di una credibilità maggiore che da noi in Italia: visti come punti di riferimento per nicchie di mercato importanti, influenzano fortemente l’impatto e il posizionamento di un prodotto e di un Brand su un mercato complesso e sfaccettato come quello cinese.

Anche se può apparire scontato, forma e contenuto della comunicazione devono essere allineate alle tendenze e ai gusti dei cinesi.

Questo impone, per esempio, che il sito web di un’Azienda sia scritto in cinese (la conoscenza dell’inglese non è ancora molto diffusa), ottimizzato per il motore di ricerca locale Baidu e avere un’interfaccia dalla grafica vivace e con una ricchezza di contenuti. Inoltre non bisogna sottovalutare l’aspetto culturale che influisce sul messaggio da veicolare: c’è una diversa sensibilità verso determinati argomenti e differente anche il modo di relazionarsi alle fonti di informazione. In Cina gli utenti sono ancora più interessati allo story telling, al brand dell’azienda piuttosto che alle qualità del prodotto. Specialmente per quanto riguarda i prodotti Made in Italy che vengono percepiti come status symbol.

Per approfondire alcuni argomenti vi consigliamo la lettura di queste breve guide che abbiamo pubblicato online:

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