Cashless, una parola magica per chi trascorre una vita frenetica. Ovvero la possibilità di potersi liberare del peso del contante. Di non dover controllare di avere sempre abbastanza soldi o una carta di credito nel portafogli. Se non addirittura di non dover ricordarsi di avere sempre il portafogli con sé. Insomma una preoccupazione in meno per chi è sempre di corsa e rischia di dimenticarsi facilmente qualcosa. Un sogno per molti, che però oltre la Grande Muraglia è già una realtà.

Oggi, in quasi tutta la Cina è infatti possibile vivere cashless, basta possedere un cellulare e usare le due App che dominano il mercato dei pagamenti mobili: WeChat Pay di Tencent e Alipay di Alibaba (nella foto in apertura). Il contante è diventato una rarità: per gestire qualsiasi tipo di acquisto basta scansionare un QR code o trasferire il denaro via App in pochi passaggi. 

Ma quindi è davvero possibile vivere una intera giornata senza portafogli in Cina? Sì. E, per chi fosse scettico, racconto la mia giornata cashless tipo, in cui armata del solo cellulare mi accingo ad affrontare la sterminata capitale cinese.

 

 

Caterina Russo

Caterina Russo si divide tra l’Italia e Pechino. È socio fondatore di Élite China Academy,
la prima accademia italiana esclusivamente dedicata al training professionale per chi parla cinese.

 

Vivere cashless in Cina è possibile

Quella che vi racconto di seguito è una giornata come un’altra. La differenza è che oggi – per fortuna – si riesce ad ammirare un bel cielo blu e l’aria è più pulita del solito. Anche se il freddo in questo periodo si fa sempre più pungente.

Ore 8: il traffico è terrificante, ma ormai non lo temo. Armata di cellulare mi avvicino a una dei milioni di bici utilizzabili disseminate per  tutta la città grazie ai servizi di bikesharing. Oltre alle più note OFO e Mobike ve ne sono anche altre, ognuna con un colore diverso che contraddistingue il brand. Un vero e proprio arcobaleno di bici a portata di App! Ne scelgo una, inserisco il codice che mi viene inviato sul cellulare e il lucchetto si sblocca. Salto su e via: mi mescolo alla marea di cinesi alla volta dell’ufficio, in uno slalom forsennato tra auto, tricicli, motorini elettrici e tante tante bici colorate.

Ore 9.30: durante la riunione mattutina in ufficio decidiamo di programmare una business trip a Shanghai e Canton. Apro la App di CTrip, il primo portale del turismo online in Cina, e con pochi semplici passaggi acquisto i biglietti del treno per Shanghai e poi l’aereo per Canton. Per il pagamento mi basta immettere il codice di autorizzazione che uso per WeChat Pay o Alipay.

 

> Élite China Academy: la prima accademia italiana dedicata a chi parla cinese 

 

Il pranzo “fast” si ordina sulla App

Ore 12: pausa pranzo (eh sì in Cina si pranza presto!). Io e la collega decidiamo di restare in ufficio e ordinare cibo da asporto sulla famosa App Ele.me, il cui nome si può tradurre come “Hai fame?”. La scelta è ampissima, scorriamo tra le diverse vetrine digitali di ristoranti di cucina cinese e internazionale, diamo un’occhiata alle opzioni promozionali e ai menù più votati, poi con un clic ordiniamo quello che ci piace e paghiamo come sempre via mobile payment. Entro il tempo prestabilito il fattorino si presenta all’ingresso dell’ufficio e ci consegna il pranzo, chiedendoci di dare un buon voto al ristorante e a lui per la consegna. Il rating è tutto quando hai a portata di App centinaia di ristoranti diversi. 

Ore 13: Mentre sono ancora in pausa, decido di fare un po’ di shopping su Tmall e Taobao, due delle piattaforme più usate per gli acquisti online. Controllo le taglie di alcuni vestiti, interagisco con il customer care e procedo al pagamento online. Soddisfatta vado a bere un “caffè cashless” e saldo il conto scansionando il QR code alla cassa.

 

 

cashless

WeChatPay: nelle schermate, partendo da sinistra: si scansione il QR code con l’App, si conferma che l’importo sia corretto, quindi si inserisce una password per un ulteriore conferma di sicurezza e infine viene visualizzato che il pagamento è andato a buon fine.

 


Quando il farmacista lo consulti sul web

Ore 17: la mia collega inizia a lamentare un forte mal di testa. Mi offro di uscire a cercare una farmacia, in barba al freddo, ma lei mi ferma: “non preoccuparti, ora la ordino via App e me la faccio consegnare qui in ufficio”. Questo l’avevo scordato: da italiana ci sono ancora delle cose che nella mia testa vanno fatte in modo tradizionale, come andare in farmacia. Lei, invece, apre la sua bella App (anche in questo settore le App proliferano e si può scegliere tra tantissimi servizi diversi) e in pochi passaggi compra il farmaco che desidera. “E se non sai cosa comprare?”, le chiedo un po’ incredula. “C’è il farmacista online che ti consiglia!”. Ah beh, allora!

Ore 18.30: un’altra giornata di lavoro volge al termine. Il traffico è sempre intenso e il freddo è ancora più pungente, così per tornare decido di prendere la metro. A Pechino la metro è un reticolo intricato di linee: attualmente sono 17 per un chilometraggio operativo totale di 471 chilometri. All’ora in cui la gente stacca dagli uffici si formano lunghe file ai tornelli, per non parlare delle biglietterie! Ora però le operazioni sono velocizzate dalla possibilità di scaricare un’App e pagare il biglietto della metro direttamente dal proprio cellulare. Acquisti, passi il cellulare sullo scanner apposito e sei dentro.

 

La spesa si fa online mentre si è in metropolitana

Mentre siedo in metro faccio la spesa online sulla App di Jingdong (ma ce ne sono anche altre): c’è tutto quello che mi serve e in mezz’ora circa (o un’ora a seconda dell’App) un fattorino sarà alla mia porta per consegnarmi la spesa in tempo per poter preparare la cena!

Ore 20.30: dopo aver cenato decidiamo insieme ai miei coinquilini di andare in centro a bere qualcosa. Mentre ci prepariamo ad uscire chiamo un taxi con l’App Didi Taxi e nel giro di 10 minuti il tassista ci aspetta sotto casa. Saltiamo su, raggiungiamo il nostro bar preferito e per pagare la corsa basta scansionare un QR! Neanche a dirlo, anche i drink possiamo pagarli con Wechat Pay o Alipay. Al ritorno ci accomodiamo in un altro taxi e una volta a casa dritti a nanna.

Ed è così che si conclude un perfetto giorno cashless a Pechino: i giorni di dipendenza dal portafogli, dai bancomat e dalla cartamoneta sembrano davvero lontani.

 

cashless mobike qr code

Una delle biciclette Mobike, servizio di bike sharing attivo anche in Italia. Per utilizzare le bici basta essere registrati sull’App e inquadrare il codice QR.

 

Cina: un mondo a parte

La Cina è un paese lontano sia dal punto geografico che culturale. Approcciarsi a paesi così complessi richiede un’attenta valutazione e analisi a 360°, la sola che permette di ottenere risultati concreti e duraturi.
Sono più di 800 milioni i cinesi che tutti i giorni si collegano al web, per lo più via smartphone, per chattare, informarsi, compiere ricerche e finalizzare acquisti. Ma per farlo i cinesi utilizzano strumenti differenti da quelli Occidentali: Facebook e Twitter e lasciano il posto a social network molto avanzati come Weibo e WeChat. Lo stesso Google è sostituito da Baidu, il principale motore di ricerca locale. Per questa ragione se si vogliono raggiungere potenziali consumatori cinesi bisogna farsi trovare sugli strumenti digitali che utilizzano loro.

Queste e altre tematiche legate alla comunicazione e al marketing in Cina sono trattate nel Rapporto Annuale della Fondazione Italia Cina: “La Cina nel 2019, Scenari e Prospettive per le Imprese”.

Clicca sull’immagine per scaricare l’estratto dedicato al Digital Marketing.

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About Caterina Russo

Vive tra Cina e Italia dedicandosi con passione al management di progetti internazionali, alla consulenza per aziende italiane e cinesi e alla mediazione linguistico-culturale, come interprete professionista. È socio fondatore di Élite China Academy, la prima accademia italiana esclusivamente dedicata al training professionale per chi parla cinese.

Per saperne di più --> http://elitechinaacademy.it

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