Come riporta l’autorevole The Wall Street Journal, nel 2015 le vendite online dei beni di lusso hanno rappresentato solo il 5% del fatturato del mercato luxury in Cina. Eppure, nonostante questo dato possa sembrare marginale, tutte le principali aziende stanno investendo in maniera massiccia nel mondo digitale. Burberry Group ha affidato al modello cinese Wu Yifan (nella foto in alto) la promozione della collezione uomo autunno/inverno 2016 con una campagna su Weibo. Coach Inc. offre coupon su WeChat e ha lanciato campagne sui due principali social network cinesi. Un brand italiano come Furla sta ottenendo grandi risultati con un’attenta pianificazione editoriale proprio su Weibo e WeChat (leggi l’approfondimento). E gli esempi potrebbero continuare a lungo…
Se negli anni scorsi, quelli della crescita a doppia cifra, c’è stata spesso una corsa a creare una diffusa rete commerciale e aprire punti vendita anche nelle città di seconda fascia, oggi che il Pil della Cina aumenta relativamente più “lentamente” (ma parliamo sempre del 7,4% nel 2015!), “digital” è diventata la parola chiave delle strategie marketing, per tre importanti ragioni:
Per comprendere al meglio quest’tultimo punto è bene fare delle considerazioni. Dalle ricerche di Global Blue emerge che 8 cinesi su 10 programmano di fare shopping in vacanza, di destinarvi in media un budget pari a 3.500 euro e che un terzo degli acquisti sono prodotti della categoria luxury. E come spiega Mauro Comendulli, Asian Digital Strategist di East Media, “WeChat permette di fare acquisti online e trasferire direttamente soldi ad altri contatti. In Cina è normalissimo e di grande utilità. Quest’ultimo servizio ha dato la possibilità di far nascere il fenomeno dei cosiddetti Dai Gou, ovvero utenti che acquistano all’estero sfruttando la differenza di prezzo e si fanno rimborsare immediatamente dai propri contatti tramite la funzione ‘wallet’ di WeChat. Entrano in negozio, fanno foto, le condividono, utenti in Cina mandano i soldi direttamente via App e i Dai Gou comprano e spediscono”.
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Oppure potete leggere l’estratto “Il boom del settore digitale” del Rapporto Annuale “La Cina nel 2016” della Fondazione Italia Cina che potete scaricare (gratuitamente) cliccando l’immagine di seguito.