La Nuova Via della Seta è stato uno dei temi trattati all’Harvard China Forum. Il più importante evento accademico dedicato alla Cina, quest’anno si è tenuto dal 21 al 23 Aprile. Un meeting che ha visto la presenza di nomi illustri, tra i quali anche Zhu Yunlai, esperto finanziario e figlio dell’ex Primo Ministro cinese.

Data l’importanza dell’evento, East Media non poteva certo mancare. Di seguito vi riportiamo le riflessioni della collega Jiaqi, emerse durante il forum. Un evento nel quale ancora una volta – e negli USA – si è sottolineato il ruolo sempre più strategico della Cina nell’economia mondiale.

Nuova via della seta: Italia in prima linea

Tema principale dell’Harvard China Forum non poteva che essere la Nuova Via della Seta. L’iniziativa presentata nel 2013 dal presidente cinese Xi Jinping. Partendo dallo sviluppo di infrastrutture di trasporto e logistica, mira a promuovere il ruolo della Cina nelle relazioni globali. L’obiettivo è quello di favorire i flussi di investimenti internazionali e gli sbocchi commerciali.

La Nuova Via della Seta prevede due corridoi commerciali principali: uno terrestre, che arriva fino a Rotterdam. E uno marittimo, che riconosce nell’Italia il porto di arrivo per l’Europa. Una grande occasione per il nostro Paese.

Stando alle previsioni di Pechino, questo piano permetterà di far crescere la classe media globale di altri 3 miliardi di persone entro il 2050. E di aumentare il valore del commercio mondiale di 2,5 trilioni di dollari entro dieci anni.

Quanto l’Italia abbia un ruolo fondamentale nel tracciare la Nuova Via della Seta è emerso dall’incontro avvenuto a Pechino lo scorso febbraio tra il Presidente Sergio Mattarella e Xi Jinping. Con la sua posizione geografica al centro del Mediterraneo, l’Italia “offre vantaggi imparagonabili quale porta tra Oriente e Occidente” ha dichiarato Jinping. Una visione condivisa anche dal Presidente Mattarella: “il sistema di porti e logistica italiana offre alla Cina la possibilità di completare, nel modo più efficiente e conveniente possibile, l’ultimo tratto dalla Via fino al cuore dell’Europa”.

Grandi opportunità per il Made in Italy

Secondo Pechino, grazie alla Nuova Via della Seta, non ci sarà solo un’espansione dell’economia globale. Ogni dollaro investito in infrastrutture nelle economie in via di sviluppo toccate dalle rotte (terrestre e marittime) produrrà 0,7 dollari di importazioni in più. Si tratta di un’opportunità che non riguarderanno solo l’industria tradizionale, ma anche i settori più innovativi, fiore all’occhiello dell’Italia.

Con il delinearsi di nuovi rapporti geopolitici, dove Russia e Cina stanno emergendo a discapito degli USA, per le aziende italiane si aprono nuovi interessanti scenari. L’area Asiatica è ancora in forte espansione. Come riporta lo studio China Consumer Report 2016 stilato da McKinsey&Company, lo stile di vita europeo piace sempre più alla classe media alto spendente cinese. E i prodotti Made in Italy hanno una grande attrattiva per i clienti cinesi. Specialmente in quelli dove viene riconosciuta una grande qualità. Come i settori moda, arredo & design, alimentare e alcolici (vino).

Le opportunità non riguardano però solo le aziende B2C. Oggi in Cina si sono grandi potenzialità per quelle B2B. Varato il piano quinquennale 2015-2020 che punta ad aumentare la crescita del reddito pro capite, la Cina sta cambiando rapidamente il suo modello economico.

Non più focus per lo più alle esportazioni a basso costo, ma fondato sulla domanda interna di una classe media e alta sempre più numerosa. La forte richiesta di specializzazioni, know-how nei settori più avanzati da parte delle aziende cinesi sono quindi  un volano per tutte quelle realtà italiane leader nella ricerca e sviluppo del proprio campo.

I consumatori cinesi sono fortemente digitalizzati, abituati ad un contesto molto dinamico e digitale.

Strategie di comunicazione e marketing specifiche

Un aspetto fondamentale per le aziende che vogliono aprirsi al mercato cinese è quello legato alla comunicazione e alle strategie marketing. Innanzitutto, la cultura cinese è profondamente differente da quella europea. Cultura diversa con regole e modalità molto diverse che serve conoscere bene per evitate errori grossolani e fatali (LEGGI QUI ARTICOLO SULLE REGOLE BUSINESS IN CINA).

Secondo, la Cina è un paese altamente specializzato dal punto di vista digitale. Su una popolazione di 1,4 miliardi di persone, gli utenti digitali sono oltre 730 milioni.

A fronte di questi numeri appare chiaro che le strategie di comunicazione delle aziende devono essere rivolte al web. Specialmente se si considera il comportamento dei consumatori. I cinesi nel loro processo di scelta e acquisto trovano i principali punti di contatto con le aziende proprio nel web. I canali sono: sito internet, social network e key opinion leader. Mentre solo secondari sono da considerare carta stampata e televisione, ancora molto popolari in Europa.

Per raggiungere i consumatori cinesi è necessario però utilizzare gli strumenti digitali locali. Piattaforme cinesi come WeChat e Weibo prendono il posto di Facebook. Mentre sul fronte dei motori di ricerca Google viene sostituito da Baidu. Ma non solo…

In Cina serve un approccio cross-culturale

Come confermato anche in Italia qualche giorno fa all’evento della Fondazione Italia Cina “Storie di successo italiane in Cina“, un approccio cross culturale è fondamentale per lo sviluppo di un business sostenibile e di lungo periodo. Il tema della cultura, profondamente diversa da quella occidentale, è di fondamentale importanza per la comunicazione. Bisogna partire dal presupposto che in Cina il contenuto e la forma della comunicazione deve essere necessariamente differente.

Per esempio, in Cina gli utenti sono più interessati allo story telling, al brand dell’azienda che non alle caratteristiche del prodotto come avviene in Europa. Differenti sono anche i gusti nei colori e nello stile. I cinesi prediligono una certa vivacità grafica e una maggiore ricchezza di contenuti. Infine, perché un messaggio sia realmente efficace non ci si deve dimenticare che i cinesi hanno sensibilità e humor differenti.

Diverso è infine anche il modo di relazionarsi durante gli affari e di condurre le trattative. Tutti aspetti da tenere in considerazione se si vuole avere successo in un mercato dalle grandi potenzialità. Ma anche altamente competitivo come quello cinese.

 

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A presto e Buon Business!

About Federico

Un giornalista con la passione per il marketing. O forse, come sostengono in tanti, un marketer prestato al giornalismo. Punti di vista.

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