Esportare in Russia può rappresentare un’ottima opportunità per molte aziende italiane. Specialmente attraverso i siti e-commerce.

 

Esportare in Russia significa rivolgersi a un mercato vasto e in forte crescita. Nei primi sei mesi del 2017 il fatturato del settore e-commerce è cresciuto del 22% rispetto lo stesso periodo del 2016. Da gennaio a settembre si sono superati i 7 miliardi di euro e, stando alle previsioni, l’anno si chiuderà con circa 16 miliardi. Questo secondo l’ AITC, l’Association of Internet Trade Companies.

 

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Per spiegare meglio quali sono le opportunità per le Aziende che sono intenzionate a esportare in Russia, di seguito proponiamo una panoramica del settore e-commerce e dei consigli per rivolgersi a questo mercato.

 

Esportare in Russia con l’ecommerce

 

L’e-commerce è un settore relativamente nuovo in Russia, ed è in forte espansione. Circa il 70% dei consumatori russi, ovvero 102 milioni di persone, utilizza internet. E sono 46 milioni i russi che acquistano regolarmente prodotti online. Un pubblico molto vasto.

 

Da un punto di vista anagrafico, oltre la metà dei russi che effettuano acquisti online ha un età compresa tra i 25 e i 34 anni. Vive nelle città principali come Mosca (il 46%) e San Pietroburgo (11%). E  il 51% di questo pubblico è composto da donne.

 

 

ozon e-commerce russia

Come avviene anche in altri Paesi, anche in Russia le categorie merceologiche più popolari sui siti e-commerce sono l’abbigliamento, i cosmetici e i piccoli elettrodomestici.

 

Nel 2016 le vendite dei Brand esteri sono aumentate del 37% rispetto all’anno precedente. Il 51% di esse proviene dalla Cina, il 24% dall’Europa e il 12% dagli Stati Uniti. La motivazione per cui i prodotti cinesi sono i più venduti è semplice: di solito sono i meno costosi.

 

I consumatori russi sono ben disposti ad acquistare prodotti europei o statunitensi se trovano delle buone offerte e il prezzo è conveniente rispetto a quello della normale distribuzione.

 

 

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Esportare in Russia: La User Experience.

 

Spesso, i siti e-commerce russi non offrono una buona user experience. La maggior parte delle piattaforme online non sono intuitive da utilizzare. Il design responsive non è utilizzato frequentemente dai domini dei negozi e il caricamento è spesso troppo lento.

 

Inoltre i consumatori russi sono preoccupati riguardo ai loro dati personali. Una preoccupazione che si riflette in un preciso comportamento. Il 70% dei consumatori russi preferisce il pagamento alla consegna e il 47% di essi paga alla consegna con una debit card. Qualora si decidesse di vendere online bisogna quindi prevedere questo sistema di pagamento.

 

A oggi, la maggioranza degli acquisti avviene da computer desktop. Tuttavia, secondo una ricerca di Data Insight, il 27% degli intervistati effettuerebbe volentieri acquisti da mobile se i siti fossero mobile friendly. Gli smartphone sono già il principale mezzo di acquisto online per i consumatori russi più giovani (meno di 25 anni). Chiaramente lo shopping e i pagamenti mobile sono quindi destinati a crescere nei prossimi anni. 

 

ozon e-commerce russia

 

Esportare in Russia: la consegna.

 

La consegna dei prodotti acquistati online è un altro grande problema in Russia. Può rivelarsi lenta, costosa e poco sicura. E anche se il pacco arriva intatto a destinazione, spesso è possibile che contenga qualcos’altro.

 

Si tratta di un trend destinato a ridursi con la crescente popolarità e diffusione dell’uso degli e-commerce. Ben consapevoli di questo tallone d’Achille, le principali piattaforme e-commerce russe come Ozon si stanno strutturando per migliorare il servizio offerto.

 

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Esportare in Russia: obblighi fiscali e doganali.

 

Le realtà estere che vendono prodotti per un valore fino a 1000 euro al mese e un peso inferiore ai 31 kg non hanno obblighi doganali per la consegna. Tuttavia, questa soglia si abbasserà a 500 euro nel 2018 e a 200 euro nel 2019. Le consegne che invece superano questo limite vengono tassate al 30%.

 

Ben presto, le principali piattaforme che operano in Russia, come Amazon, eBay, e AliExpress, dovranno pagare un’Iva del 18% sugli acquisti effettuati dai consumatori russi. È molto probabile che queste piattaforme aggiungeranno questo carico fiscale al costo subtotale, facendo sì che i prodotti risultino più costosi per il consumatore russo. Potrebbe quindi essere preferibile vendere attraverso una piattaforma e-commerce russa

 

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Esportare in Russia: la lingua.

 

L’EF English Proficiency Index offre una classifica delle nazioni in base alla conoscenza della lingua inglese. Secondo questo indice, solo un russo su due conosce l’inglese e, di conseguenza, per rivolgersi a questo mercato è necessaria un’adeguata localizzazione linguistica.

 

I consumatori russi sono abituati ad effettuare i propri acquisti utilizzando la loro lingua e la loro valuta. È naturale che siano più disposti ad acquistare il prodotto di un Brand quando possono comprendere il testo di un’offerta speciale o una promozione e utilizzare i filtri senza dover tradurre. 

 

 

Far conoscere il Brand e i prodotti

Essere presenti su una determinata piattaforma e-commerce non è sinonimo di successo. Per raggiungere i propri obiettivi di vendita è bene sostenere le vendite del prodotto con delle campagne marketing sui principali canali digitali russi.

Innanzitutto, è bene che il proprio sito aziendale sia correttamente tradotto in lingua russa. Poi deve essere ottimizzato per Yandex, il principale motore di ricerca locale. Ricordiamo che anche Google viene utilizzato in Russia. Ma a fare ricerche sul search engine americano sono soprattutto i più giovani.

 

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Un discorso valido anche per i social network. I russi più giovani, che magari hanno viaggiato tanto, utilizzano Facebook e Instagram. Ma la maggior  parte dei russi, specialmente al di fuori di Mosca e Sanpietroburgo sono legati a social network locali come VKontakte e Odnoklassniki.

 

 

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About Emanuele Vitali

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