In questo periodo così particolare è importante analizzare in modo razionale l’evolversi del mercato cinese. Oggi i media, sopratutto quelli italiani, fomentano paure spesso irrazionali. Il mercato cinese va sempre affrontato con una visione di lungo periodo e con un approccio differente. Con milioni di persone costrette a casa, a livello di marketing diventa fondamentale investire in una comunicazione meno legata alle azioni commerciali e più incentrata sull’engagement e sul contenuto. Inoltre, è bene prepararsi: le tendenze digital si stanno rafforzando e velocizzando. Se la paura potrebbe spingere emotivamente al blocco o all’attesa, la razionalità dovrebbe portarci a investire di più e in maniera diversa”.

Queste le parole di Emanuele Vitali, Co-Founder e CEO di East MediaL’emergenza Coronavirus, infatti, non sta terrorizzando solamente le persone. La Coronavirus -fobia sta infatti contagiando anche le aziende straniere presenti sul territorio cinese, così come quelle che vedevano la Cina come una grande opportunità di business. Paura, incertezza, preoccupazione e visione a breve termine sono le parole che meglio definiscono lo stato attuale delle imprese internazionali che guardano alla Cina odierna. Ma è bene rimanere per un po’ in disparte adesso che le condizioni non sono favorevoli? È meglio investire altrove? Fermiamoci un attimo e mettiamo un po’ di chiarezza.

 

Aziende già presenti in Cina: tanta paura… Immotivata

Tante aziende straniere già presenti sul mercato cinese da anni stanno vivendo questo periodo di incertezza con forte preoccupazione. Tante hanno persino deciso di interrompere momentaneamente ogni tipo di attività. Ma di fronte a questo momento di crisi le aziende non dovrebbero fare passi indietro o prevedere grandi tagli agli investimenti. Per ovvie ragioni, infatti, la popolazione è costretta a casa e limita le uscite il più possibile. Le città cinesi non sono mai state così vuote, forse nemmeno durante la Festa di Primavera. E se i cinesi passano la maggior parte del loro tempo tra le mure domestiche, anche le attività che possono fare sono limitate. Aumenta di conseguenza il tempo speso su Internet, sui social network o sui marketplace. Un maggior tempo di connessione alla rete implica una maggiore visibilità dei contenuti sulla stessa e, quindi, una rilevante possibilità per i brand di farsi notare.  Questa semplice e lineare equazione dimostra che questo momento particolare della storia cinese non dovrebbe preoccupare eccessivamente le aziende internazionali presenti in Cina. Dovrebbe, piuttosto, incentivarle a potenziare la loro strategia comunicativa. Le imprese dovrebbero puntare ad aumentare la propria brand awareness. Come? Lanciando campagne ad hoc, producendo più contenuti e facendosi notare dagli utenti. Comunicare la vicinanza del brand ai cinesi, sostenerli e incoraggiarli sono tutte azioni di solidarietà che, oltre ad essere eticamente corrette, hanno un risvolto positivo anche per la reputation delle aziende stesse. Creare un legame emotivo ed emozionale con gli interlocutori farà percepire il brand come affidabile, attento e vicino alla sfera personale della sua audience. 

 

L’eccellenza mondiale è al fianco dei cinesi

Alcuni brand si sono mobilitati in questo senso creando contenuti ad hoc, come newsletter o post social. Oppure utilizzando i principali hashtag di supporto. 

Inter, per esempio, è uno di questi e si è attivato fin dal principio mostrando il proprio sostegno al popolo cinese. In occasione del Derby l’Inter ha deciso di scendere in campo con delle uniformi speciali. Stampata sul braccio la scritta “中国加油”, ovvero “Forza Cina”. Ha anche lanciato lo slogan “Today and always. Together as a team. Forza Wuhan”, che sarà affisso a San Siro in diverse aree dello stadio. Il presidente cinese Steven Zhang e Inter, inoltre, hanno donato 300 mila maschine sanitarie alla città di Wuhan. Infine, il Gruppo Suning, proprietario dell’Inter, ha fin da subito prestato sostegno e devoluto donazioni a ospedali e istituzioni locali.  

 

Inter Coronavirus China

Newsletter WeChat di Inter per la sensibilizzazione al problema del Coronavirus

 

Tutte queste attività sono state comunicate da Inter sui canali social ufficiali occidentali e cinesi, come WeChat, e stanno ricevendo migliaia di condivisioni e commenti.

Come Inter, anche il noto brand Cucinelli ha mostrato il proprio supporto al popolo cinese. Brunello Cucinelli in persona ha dedicato una lettera di incoraggiamento a tutti i cinesi. L’ha poi pubblicato sui social media occidentali e su quelli cinesi, in particolar modo su WeChat.

 

cucinelli coronavirus cina

Newsletter WeChat di Cucinelli – Post Instagram di Cucinelli

 

Anche Stella McCartney ha pubblicato sui canali social cinesi un video di incoraggiamento. Nel video ha affermando di essere al loro fianco e di sostenere il Paese finchè l’incubo non sarà terminato.

Living Divani, invece, ha voluto integrare il messaggio di solidarietà alla Cina all’interno del suo piano editoriale. In occasione della Feste delle Lanterne – che si è celebrata l’8 febbraio – il brand brianzolo ha lanciato una newsletter con un rimando alla tragedia del Coronavirus. “Saremo la vostra luna e vi aiuteremo a superare l’oscurità”,  queste le parole del brand italiano a sostegno della Cina.

living divani coronavirus cina

Newsletter WeChat di Living Divani a cura di East Media

 

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Aziende non ancora presenti in Cina: meglio rimandare?

Accanto alle aziende già presenti in Cina, vi sono anche tanti brand che stavano valutando l’idea di entrare nel mercato cinese. Ora però, viste le circostanze, hanno rinunciato in attesa di tempi migliori. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una presa di posizione non razionale. A volte le aziende non conoscono le dinamiche cinesi e non sanno a chi rivolgersi per comprenderle. Ciò che non sanno, però, è che questo è il momento ideale per iniziare ad investire in Cina. Come saprete l’ecosistema digitale cinese racchiude piattaforme completamente diverse dalle nostre. Per attivare questi canali è necessario sostenere delle procedure burocratiche e dei controlli piuttosto lunghi, che possono durare da poche settimane, fino a diversi mesi. WeChat, per esempio, ha un tempo di attivazione fino a 12 settimane, e lo stesso si può dire di Tmall. L’apertura e  setup di un flagship store sul marketplace cinese può, infatti, richiedere da uno fino a diversi mesi. Per questo motivo, attivarsi fin da subito permetterebbe quindi di arrivare preparati una volta che l’allarme Coronavirus sarà rientrato. Non a caso durante l’epidemia di SARS nel 2003 venne fondato JD.com, uno dei maggiori rivenditori online in Cina. Così come Taobao, la piattaforma B2C di Alibaba. Sarà forse una coincidenza?

 

I fatti parlano: i risvolti digital del Coronavirus

Un altro aspetto da tenere in considerazione è che questo periodo di stallo sta velocizzando i trend previsti per gli anni a venire. Tra questi la crescita e il potenziamento dell’e-commerce, che si sta verificando già da ora. Negli ultimi anni i cinesi hanno preso l’abitudine di acquistare online. Ma sono rimaste comunque alcune categorie di prodotti che preferiscono comprare in negozio. A causa del Virus, però, anche queste stanno iniziando ad essere ordinate online. Per esempio, prima dell’epidemia le persone erano solite comprare i beni alimentari freschi nei mercati. Ora invece acquistarli online è diventata la norma.

La crisi portata dal Coronavirus sta dunque costringendo le persone a trovare nuovi modi di accedere a ciò di cui hanno bisogno, ripiegando sul commercio online. Si prevede che l’abitudine di acquistare qualsiasi genere di bene o servizio online permarrà anche una volta superata la crisi. Il commercio online è infatti più comodo e veloce che recarsi fisicamente nei negozi. Per non parlare delle infinite code alle casse o ai tempi di spostamento per raggiungere i centri commerciali. Per questi motivo essere presenti online diventerà imperativo e farlo il prima possibile garantirà ai brand la giusta visibilità e possibilità di spiccare tra la massa.

 

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Parola d’ordine? Agire. Adesso.

Il Coronavirus sta colpendo duramente la Terra del Dragone, che però sta reagendo costruendo ospedali a tempo di record e unendosi in un coro di sostegno e solidarietà. Ciò che non uccide fortifica, e il popolo cinese è resistente e troverà il modo di uscirne ancora più forte di prima. Quanto tempo ci vorrà ancora non possiamo dirlo. Siamo però convinti che la Nazione tornerà a splendere come ha sempre fatto. 

Anche le aziende internazionali dovrebbero essere fiduciose e sostenere la Cina e il suo popolo attivamente. Scappare o tirarsi indietro non porta a nulla di positivo. Così come per le relazioni interpersonali, in Cina c’è bisogno della fiducia anche quando si tratta di acquistare online. Porsi al fianco dei propri interlocutori e creare insieme a loro una relazione intima è una delle attività che i brand possono portare avanti per farsi largo tra la sentita competizione del mercato cinese e per raggiungere un ottimo posizionamento sul mercato. Parola d’ordine? Agire. Adesso.

 

 

 

Conoscere le festività, quando cadono, il loro significato e le tradizioni ad esse legate, permette di sviluppare ed implementare strategie di marketing di successo. Soprattutto quando si tratta di Paesi estremamente diversi dal nostro, per cultura, usi e costumi.

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calendari cina e russia 2020 coronavirus

 

 

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About Jessica Gianni

Jessica, una ragazza piena di sogni e ambizioni. La sua più grande passione è la Cina, che la accompagna negli studi e nel lavoro. E nel tempo libero? Cura un canale di travel vlog in lingua cinese.

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